#Politics
Target:
European Parliament
Region:
Europe
Website:
www.facebook.com

ENGLISH VERSION - (vedi sotto in Italiano)

We, the undersigned, petition the European Parliament to draw its attention to the fact that the Italian government has enacted and is about to enact, legislation that breaches important EU laws and agreements that protect fundamental democratic rights, such as the right to plural sources of information, the right to equal treatment before the law, the right to liberty and the right to security.

Media broadcasting in Italy is regulated by the “Gasparri Law” (L112/2004). The Organization for Security and Co-operation in Europe (OSCE) has criticised this law for reducing pluralism in the Italian media. In 2007, The European Commission condemned the Gasparri Law and requested the Italian government to act in compliance with the duty to promote media pluralism. To date, no substantial action has been taken by the Italian governments and the Gasparri Law is still enforced. This law breaches art.11 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union, and art.10 of the European Convention on Human Rights.

Moreover, prior to Italy’s last Regional Elections (28- 29 March 2010), the Italian government imposed strict rules over political debates on the Italian TV and radio, using law n.28 (L28/2000), art.3. As a result of this enactment, political debates were banned from TV and radio. This seriously limited public access to information before the vote. This law also violates art.11 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union, and art.10 of the European Convention on Human Rights.

On the 7th of April 2010, the Italian government passed a decree known as the "legitimate impediment law" (DDL 1996) that effectively blocks trials against the Italian Prime Minister Silvio Berlusconi. This law allows the Prime Minister and the members of his cabinet to postpone the hearings of trials in which they appear as defendants. The legitimate impediment law violates art.20 of Charter of Fundamental Rights of the European Union.

The security measures (DDL - 733/08) implemented by the country against the Roma and other minority groups violate art. 8 (1) and art. 8 (2) of the Data Protection Directive (95/46/EC) which requires a person’s consent or legitimate reasons to justify such an intrusion.

In August 2008, the Italian government signed an agreement with Libya that included provisions for patrolling the Libyan coast as an extension of the Italian border. The Council of Europe's Commissioner for Human Rights and the United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) criticised Italy’s new policy of forced, and sometimes harmful, repatriation of immigrants to Libya. They raised concerns that authorities were returning immigrants who may have been eligible for asylum in Europe to a country that has not signed international conventions to protect refugees. The European Union should call for access to full and fair asylum procedures, as stated by art.3 of the European Convention on Human Rights, for each person under the control of any EU member state, including those who are intercepted or rescued at sea.

Furthermore, the Italian government is passing (10/06/10) in the parliament a new law that will severely restrict prosecutors’ ability to use phone tapping during an investigation; this law will also severely restrict the possibility of publishing the transcripts of phone tapping. This will make criminal investigations, and particularly those of organized crime and corruption, much more difficult and less effective. This law will be in clear breach of the art. 6 of the Charter of Fundamental Rights of the European Union.

It is a major point of concern that significant and repeated violations of core EU agreements by one member state can occur without an effective response from the European institutions which holds the country to account. We feel strongly that ongoing toleration of these breaches in law may establish a precedent, and severely undermine the integrity of EU treaties, and indeed the legitimacy of the Union itself. We therefore ask the European parliament and the EU institutions to call Italy to account.

VERSIONE ITALIANA (see the English version above)

Presentiamo la seguente petizione per portare all'attenzione del Parlamento Europeo che il Governo Italiano ha promulgato e sta per promulgare, leggi che violano importanti leggi ed accordi dell’Unione Europea, i quali salvaguardano alcuni diritti democratici fondamentali, quali il diritto al pluralismo dei mezzi di informazione, il diritto all’uguaglianza di fronte alla legge, il diritto alla libertà ed il diritto alla sicurezza.

Le trasmissioni radiotelevisive in Italia sono regolamentate dalla legge Gasparri (L 112/2004). Questa legge e' stata criticata dall'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) in quanto limita il pluralismo dei mezzi di informazione. Nel 2007, la Commissione Europea ha condannato la legge Gasparri ed ha richiesto al Governo Italiano di osservare il dovere di promuovere il pluralismo dei media. Fino ad oggi, i governi italiani non ha preso alcun provvedimento significativo e la legge Gasparri rimane tutt’ora in vigore, violando di fatto l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, e l’articolo 10 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali.

Inoltre, prima delle ultime elezioni regionali (28-29/03/2010), con un'interpretazione strumentale dell’articolo 3 della legge № 28/2000, il Governo Italiano ha imposto un provvedimento restrittivo dei dibattiti politici sui canali televisivi e radiofonici. La conseguenza pratica di tale provvedimento e' stata la messa al bando dei dibattiti politici, sia in televisione che alla radio, limitando seriamente l’accesso pubblico all’informazione prima delle votazioni. Anche questa legge contravviene all’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ed all’articolo 10 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali.

Il 07 aprile del 2010, il Governo Italiano ha approvato un decreto legge noto come “Legittimo Impedimento” (DDL 1996), il quale blocca di fatto i procedimenti penali in corso del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Tale legge permette sia al Primo Ministro, che ai membri del Consiglio dei Ministri, di rimandare le udienze dei processi penali nei quali compaiono come imputati. Il “legittimo impedimento” viola l’articolo 20 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

Le misure di sicurezza, (DDL 733/2008), attuate dal governo italiano nei confronti delle popolazioni rom e di altre minoranze etniche, contravvengono agli articoli 8(1) e 8(2) della Direttiva Europea sulla Protezione dei Dati (95/46/EC), la quale, in mancanza di motivate ragioni, richiede il consenso da parte dei soggetti interessati per il trattamento dei dati personali.

Nell’agosto 2008 il Governo Italiano ha firmato un accordo con la Libia che include provvisioni in cambio di pattugliamenti marittimi congiunti delle coste libiche. Il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa e l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) hanno entrambi criticato la nuova politica italiana di rimpatrio forzato ed a volte pericoloso dei migranti in Libia. La preoccupazione manifestata da tali organismi e' che le autorità italiane stessero respingendo i migranti aventi diritto di asilo in Europa, verso un paese che non ha firmato alcuna convenzione internazionale per la protezione dei rifugiati.

Come dichiarato nell’articolo 3 della Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà Fondamentali, l’Unione Europea dovrebbe garantire l'accesso a procedure di asilo imparziali e complete per ogni individuo sotto il controllo di qualsiasi stato membro dell’U.E., inclusi coloro che vengono intercettati o soccorsi in mare.

Infine, il governo Italiano sta approvando (10/06/10) in parlamento una nuova legge che limiterà sostanzialmente la possibilità di usare le intercettazioni telefoniche e ambientali nelle indagini criminali. Tale legge limiterà severamente anche la possibilità di pubblicare le trascrizioni delle intercettazioni: ciò renderà le investigazioni criminali, in particolare quelle sul crimine organizzato e la corruzione, molto difficili e meno efficienti. Questa legge violerà palesemente l’articolo 6 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
 
Appare assai preoccupante il fatto che ripetute violazioni di principali convenzioni europee, da parte di uno stato membro, possano avvenire senza una risposta efficace da parte delle Istituzioni Europee. Si ritiene che continuare a tollerare dette violazioni possa creare un precedente e mettere a repentaglio l’integrità dei trattati europei e di conseguenza la legittimità sostanziale della stessa Unione. Si richiede quindi al Parlamento Europeo e alle le Istituzioni Europee di chiamare l’Italia a rendere conto delle suddette violazioni.

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The Petizione: Fermiamo le violazioni italiane delle leggi europee -Petition: Stop Italy's violations of EU conventions and laws petition to European Parliament was written by No Berlusconi Scotland and is in the category Politics at GoPetition.