#Politics
Target:
1000
Region:
Italy
Website:
umanesimocristiano.it

UMANESIMO CRISTIANO è una associazione culturale cattolica. Con questa petizione, che sarà inviata a tutti i nuovi eletti nel Parlamento italiano, intendiamo chiedere ai politici che si dichiarano cattolici di agire politicamente in coerenza con i Principi ed i Valori cristiani.

COSA CI ASPETTIAMO DAI POLITICI CATTOLICI

In questo documento non s’intende proporre un programma politico, conformemente alle finalità puramente culturali e formative della nostra associazione.

Crediamo, però, che i principi cristiani non siano finalizzati solo all’obbiettivo escatologico della salvezza nell’altra vita, ma debbano anche aiutare a elaborare i limiti e le caratteristiche qualificanti di qualsiasi intervento politico, alla luce dell’Umanesimo Cristiano.

La mancanza nel panorama politico di un partito di riferimento “dei cattolici” o “per i cattolici” pone i fedeli in grave crisi dinanzi alle scadenze elettorali.
E’ allarmante la crescita del partito del non voto tra i cattolici.

Secondo SWG il 39% dei cattolici praticanti ed il 24% dei cattolici non praticanti non andrà a votare, deluso ed indispettito per l’andamento del dibattito elettorale e l’assenza dei Valori cristiani nelle agende politiche. Che il 63% degli elettori di cultura cattolica diserti le vuol dire l’abbandono al laicismo della politica e dei destini del Paese e la rinuncia dei cattolici a contare nelle scelte politiche sociali ed economiche. Come ha ricordato il Cardinale Bagnasco il voto non è solo un dovere civico, ma anche un modo di realizzare l’impegno qualificato nella politica cui S. S. Benedetto XVII continuamente richiama i cattolici.

Sentiamo l’assoluta necessità che le prossime scelte politiche siano rispettose dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa, declinata nell’economia sociale di mercato, e soprattutto dei Principi non negoziabili. I principi non negoziabili non sono un accessorio scomodo o secondario nella costruzione di una società più giusta ed equa ma la base irrinunciabile su cui fondare le scelte tecniche e legislative future, il “ceppo vitale” dal quale prendono linfa gli altri temi su cui la politica deve intervenire, come ci ha ricordato recentemente il Cardinale Bagnasco.

L’invito rivolto agli elettori cattolici dal Cardinal Bagnasco Presidente della CEI e dal Cardinal Vallini, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, è nel senso di orientare il proprio voto verso quei candidati che, in qualunque schieramento si presentino, diano garanzie di difendere i Principi non negoziabili e di seguire ed applicare i Principi della dottrina sociale cristiana. Impresa ardua, soprattutto perché, come è noto, nelle elezioni politiche non si esprimono preferenze, ma si vota solo per la coalizione o il partito e l’elezione o meno di candidati dipende solo dalla loro collocazione nell’ordine della lista.

Ciò ci spinge a chiedere di ribaltare il tradizionale rapporto tra elettore e candidato. Nel senso, cioè, di rifiutare l’approccio usuale secondo cui i candidati si presentano all’elettorato cattolico magnificando le proprie virtù cristiane ed offrendosi come il miglior prodotto, come se fossero scatolette di pomodori pelati in mostra sugli scaffali di un supermercato. Il nostro approccio è l’opposto: noi vogliamo indicare quali siano le priorità degli elettori cattolici ed ammonire i candidati che tali si proclamano che saranno giudicati, anche per il futuro, sulla base di quanto e come loro abbiano seguito il volere del Popolo di Dio.

Questo documento nasce con questo spirito. Tuttavia, l’approssimarsi delle elezioni e la oggettiva complicazione dei problemi che affliggono il nostro Paese ci spingono a limitare il campo delle indicazioni e richieste nei confronti dei candidati. Occorre concentrarsi su pochissimi punti veramente irrinunciabili.

Dinanzi alla molteplicità di problemi in campo sarebbe velleitario oggi indicare un catalogo completo delle iniziative che i Cattolici si aspettano dal nuovo Governo, si rischierebbe di elaborare solo un libro dei sogni privo di mordente.

Occorre concentrarsi su pochi punti veramente dirimenti, anzi in verità su uno solo, LA FAMIGLIA, vero elemento costitutivo della società ed unico motore di ripresa, affidandosi, per il resto, al confronto democratico, nella speranza che anche in esso gli eletti cristiani si ricordino di esserlo veramente.

LA TUTELA DELLA FAMIGLIA

Sul punto quindi è indispensabile:

1. Difendere l’istituto della famiglia, riconosciuta dalla Costituzione come naturalmente preesistente allo Stato, e fondata sul matrimonio, esclusivamente quale unione feconda di un uomo ed una donna. Rifiuto, quindi di qualsiasi surrogato matrimoniale aperto ad innaturali esperienze omosessuali ed apertura all’uso di contratti giuridici tra le parti già possibili secondo il nostro codice civile.

2. Difendere il naturale inserimento dei figli nell’istituto familiare come disegnato dai valori antropologici propri dell’Uomo riconosciuti dalle culture religiose e laiche di tutti i tempi e luoghi e riconosciuto dalla Costituzione. Rifiuto netto, quindi, delle adozioni a favore di coppie omosessuali e delle pratiche di fecondazione assistita che non siano un semplice surrogato al modo naturale di concepire i figli (utero in affitto, fecondazione eterologa, cioè fuori della coppia, etc.)

3. Incentrare le scelte economiche, a cominciare da quelle fiscali, su una visione non atomistica del cittadino produttore e contribuente, ma sulla famiglia. Quindi riforma dell’imposizione fiscale basata su strumenti (ad es. il quoziente familiare) che individuino la capacità contributiva della famiglia e non del singolo contribuente. Incentivo alla creazione di piccole imprese familiari, utilizzando ad es. l’anticipazione del TFR dei genitori e le competenze professionali di questi per creare nuove occasioni di produzioni di ricchezza.

Nell’assenza di un partito dei cattolici o di riferimento dei cattolici il nostro suffragio non può che andare a quei politici che, a costo di pagare prezzi anche personali, si impegnino a realizzare questi tre obbiettivi nei rispettivi schieramenti, ma a due condizioni:

1. Che essi, subito, sin da ora si impegnino pubblicamente ed incondizionatamente a non sostenere alcuna riforma che vada in senso diverso, senza i “ma-anchismi” furbastri e con la chiarezza del “si si, no no” e la sincerità nella verità che il Vangelo ci chiede.

2. Che essi siano pronti a pagare prezzi personali, anche estremi come le dimissioni, dinanzi a scelte politiche divergenti, per essere testimone (dal greco: martire) del Vangelo.

I cattolici non voglio andare a votare perché sono stanchi di quei candidati che agitano il loro presunto cattolicesimo solo come specchietto preelettorale per le allodole, salvo poi a negoziare di tutto, anche i valori non negoziabili.

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The COSA CI ASPETTIAMO DAI POLITICI CATTOLICI petition to 1000 was written by UMANESIMO CRISTIANO and is in the category Politics at GoPetition.